AMIANTO E CERTIFICAZIONE SISMICA SENZA LAVORI NEL SUPER BONUS DEL 65%

Ampliare il campo d'azione delle detrazioni fiscali, includendo le bonifiche da amianto, le certificazioni sismiche, la sistemazione a verde di pertinenze di fabbricati esistenti, vincolare la spesa degli oneri di urbanizzazione, utilizzandoli solo per investimenti e rifinanziare il fondo locazioni con 90 milioni di euro fino al 2019 è ciò che prevede l’emendamento al disegno di Legge di Bilancio 2017.

Un primo capitolo importante riguarda le detrazioni fiscali, che devono allargare il loro raggio d'azione.

Gli interventi di bonifica degli edifici dall'amianto andranno ricompresi tra quelli che beneficiano degli incentivi previsti per la riqualificazione energetica, ma solo «qualora tali operazioni siano effettuate contestualmente e in dipendenza da interventi finalizzati al miglioramento dell'efficienza energetica dell'edificio». Per le bonifiche lo sgravio dovrebbe essere biennale e coperto fino a un massimo di 100mila euro di spesa.

Allo stesso modo, tra gli interventi coperti da incentivi con una detrazione pari al 65% andrebbero inserite anche «le spese effettuate per la classificazione e certificazione statica e sismica degli immobili adibiti ad abitazione principale, a seconda abitazione o ad attività produttive, ricadenti nelle zone sismiche 1, 2 e 3, a prescindere dalla realizzazione degli interventi». Questo perché, con le regole attuali, chi effettua una verifica dello stato del proprio immobile, senza fare anche i lavori, non accede a sconti. In questo caso il tetto massimo sarà di 20mila euro.

Ancora, gli sconti andranno allargati anche agli interventi sulle pertinenze di fabbricati esistenti, per la sistemazione a verde di aree scoperte. Nello specifico, bisognerà incentivare la fornitura e messa a dimora «di piante o arbusti di qualsiasi genere o tipo e la riqualificazione di tappeti erbosi, con esclusione di quelli utilizzati per uso sportivo con fini di lucro, anche mediante la realizzazione o l'adeguamento di impianti di irrigazione nonché a lavori di restauro e recupero del verde relativo a giardini di interesse storico e artistico». Lo sconto, in questo caso, è del 50%, con tetto a 20mila euro.

In collegamento all'attuazione del Codice Appalti, arriva un emendamento che mira a sbloccare l'arretrato di progettazioni, generato dalle nuove norme sull'appalto integrato. Per questo motivo, la Commissione propone di allargare dalla sola progettazione preliminare a tutti i livelli di progettazione (studi di fattibilità, definitiva ed esecutiva) il raggio d'azione del fondo progettazione di Cassa Depositi e Prestiti, istituito nel 1999 e praticamente mai utilizzato. Dovrà servire principalmente a pagare, per una quota almeno pari al 50%, la progettazione di opere di importo inferiore alla soglia comunitaria.

Una proposta di modifica molto rilevante riprende di peso le previsioni sul consumo di suolo, dove viene previsto un vincolo per gli oneri di urbanizzazione: dovranno essere destinati a "interventi rilevanti per le politiche urbanistiche ed edilizie degli enti territoriali" ed essere così sottratti al circuito della spesa corrente.

Più in dettaglio, il denaro dovrà essere destinato:

  • al risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici e nelle periferie degradate;
  • a interventi di riuso e di rigenerazione;
  • a interventi di demolizione di costruzioni abusive;
  • all'acquisizione e alla realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico;
  • a interventi di tutela e riqualificazione dell'ambiente e del paesaggio, anche ai fini della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico e sismico e della tutela e riqualificazione del patrimonio rurale pubblico;
  • a interventi volti a favorire l'insediamento di attività di agricoltura in ambito urbano.

Il Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, grazie al quale vengono concessi canoni scontati ad alcune categorie più deboli, allo stato attuale risulta finanziato solo fino al 2015.

Per la Commissione appare opportuno destinare risorse alla dotazione del Fondo per il triennio 2017-2019. Per questo, arriva un emendamento, firmato dalla maggioranza, che prevede una dotazione da 30 milioni all'anno per il triennio: 90 milioni in totale.

BONUS 65% PER LA CERTIFICAZIONE SISMICA SENZA LAVORI

Il bonus sarà valido per le spese sostenute a partire dal 1° Gennaio 2017.

I bonus previsti finora per l’antisismica riguardano solo i lavori effettivamente realizzati per la messa in sicurezza.

Con la nuova disposizione, invece, sarà incentivato anche chi si affida ad un professionista per conoscere le condizioni dell’edificio e capire come potrebbe rispondere in caso di terremoto, ma che poi decide di non effettuare i lavori.

SISMABONUS PER I LAVORI

Ricordiamo che il disegno di legge di Bilancio per il 2017 comprende una serie di incentivi per i lavori di messa in sicurezza antisismica degli edifici situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3.

Si parte da una detrazione fiscale del 50%, che sarà possibile richiedere fino al 31 Dicembre 2021, con tetto di spesa incentivabile a 96mila euro e rimborso in cinque anni.

L’incentivo cresce a seconda dei risultati raggiunti con l’intervento.

Sarà infatti riconosciuto un bonus al 70% o all’80% in caso di miglioramento di una o due classi di rischio. Nelle spese incentivabili rientrano anche quelle per la classificazione e la verifica sismica.

Nei condomìni, il bonus fiscale parte dal 50%, ma può arrivare al 75% e 85% in presenza di miglioramenti di una o due classi di rischio riguardanti tutto l’edificio.

Il tetto di spesa incentivabile sarà di 96mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari del condominio.