ECOBONUS E CESSIONE DEL CREDITO IN CONDOMINIO: ENTRO IL 31 MARZO 2017 INVIARE LA CERTIFICAZIONE 2016

Scade venerdì 31 marzo il termine entro il quale gli amministratori di condominio devono provvedere a comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alla cessione della detrazione Irpef collegata all’Ecobonus 2016 a favore dei fornitori che hanno effettuato gli interventi di riqualificazione energetica delle parti comuni.

La trasmissione della comunicazione deve avvenire mediante il canale Entratel o Fisconline. Può provvedervi il condominio direttamente oppure tramite gli intermediari.

COS’È LA CESSIONE DEL CREDITO?

Una vera e propria forma di baratto, molto vantaggiosa, che consente ai condomini che non versano l’IRPEF per redditi bassi di usufruire comunque delle agevolazioni previste per i lavori in condominio di risparmio energetico. Ecco cos’è la cessione del credito d’imposta a favore dei fornitori che eseguono gli interventi di riqualificazione nello stabile condominiale.

 “Dal 1° gennaio 2017, in luogo della detrazione, i beneficiari possono scegliere di cedere il credito spettante ai fornitori che hanno effettuato gli interventi o ad altri soggetti privati. Non è possibile, invece, cederlo a istituti di credito e a intermediari finanziari. Le modalità di cessione dei crediti sono definite con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate”: questo dice la guida dell’Agenzia delle Entrate sulle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, nella sua ultima versione di febbraio 2017.

CESSIONE DELL’ECOBONUS, COME AVVIENE LA COMUNICAZIONE

Quest’anno, per la prima volta, gli amministratori di condominio sono chiamati a trasmettere in via telematica una comunicazione in caso di cessione di credito ai fornitori da parte di condòmini incapienti in quanto ricadenti nella no tax area. Tale possibilità è stata prevista dalla Legge di Stabilità 2016.

Nella comunicazione, l’amministratore, o il condomino incaricato in caso di condominio minimo, deve indicare:

  • il totale della spesa sostenuta nel 2016 per i lavori di riqualificazione energetica su parti comuni;
  • l ’elenco dei bonifici effettuati;
  • il codice fiscale dei condòmini che hanno ceduto il credito;
  • il codice fiscale dei fornitori destinatari;
  • l’importo totale del credito ceduto a ciascun fornitore.

L’Agenzia delle Entrate ha ricordato che il credito cedibile è pari al 65% delle spese a carico del singolo condomino, calcolato in base alle tabelle millesimali, e che le spese devono essere state effettuate nel 2016, anche se riferite a interventi iniziati in anni precedenti. La volontà di cedere il credito deve inoltre risultare sia dalla delibera assembleare, in cui sono stati decisi i lavori di riqualificazione energetica, sia da una comunicazione ai fornitori, che la devono accettare in forma scritta.

Entro il 31 Marzo, il condominio deve consegnare anche dipendenti, professionisti (compreso l’amministratore) e fornitori, la certificazione unica riepilogativa delle somme e dei valori corrisposti nel 2016 e delle ritenute fiscali e contributive effettuate.

CESSIONE DEL CREDITO ECOBONUS 2017, ECCO LE NUOVE REGOLE

Con la Legge di Bilancio 2017 le regole sono cambiate. Da una parte le percentuali di detrazione, che partono dal 65% ma possono arrivare al 70% se l’intervento interessa almeno il 25% dell'involucro edilizio, ad esempio quando si dota l’edificio del cappotto termico, e al 75% nel caso in cui l’intervento porti al miglioramento della prestazione energetica invernale ed estiva che consegua almeno la qualità media

Per le spese sostenute a partire dal 2017, tutti i condòmini, non solo quelli incapienti, potranno cedere il bonus ai fornitori e ad altri soggetti privati, escluse le banche e gli intermediari finanziari. Un limite che non piace agli operatori del settore, tanto che Rete Irene, Rete di Imprese per la Riqualificazione Energetica degli Edifici, ha segnalato che, senza la partecipazione degli istituti di credito, le potenzialità dell’Ecobonus saranno fortemente limitate.

Secondo Rete Irene, il meccanismo di cessione del credito è complicato perché ci vuole una delega dell’attività finanziaria a soggetti non appartenenti al settore regolamentato dell’intermediazione creditizia. Questo, si legge in un comunicato diffuso ieri, non solo fa lievitare i costi, ma implica rischi di scarsa trasparenza e di infiltrazione di attività illegali.

Al contrario, conclude Rete Irene, un organico coinvolgimento dei soggetti finanziari nel meccanismo delle detrazioni consentirebbe di ottimizzare le procedure, minimizzare i costi e rendere davvero efficiente il sistema, "in un momento in cui primari soggetti creditizi mostrano un convinto interesse a finanziare l'efficienza energetica".